
METODO TICCHI
Prima di spiegare che cos'è il METODO TICCHI vorrei farti capire, soprattutto ai pazienti, cos'è il dolore.
Il dolore è la peggior sofferenza dell’essere umano.
Esso viene definito cronico o acuto in base a quanto tempo è presente , sicuramente il primo è quello più difficile da risolvere.
La riflessione che mi sorge è : "il dolore cronico è realmente così difficile da eliminare oppure non lo risolve perchè fino a questo momento nessuno ha individuato la reale causa che lo genera? "
E' stato riscontrato che il dolore muscolo scheletrico cronico è una delle principali motivazioni per le quali i pazienti richiedono una visita medica, in particolare per quello a carico del rachide lombare, del rachide cervicale e della spalla.
Secondo uno studio condotto alcuni anni fa da Borg, Strein e G Simmons, si è riscontrato che l'80/85% dei pazienti che soffrono di dolore muscolo-scheletrico, sono affetti dalla Sindrome Miofasciale Dolorosa.
Il dolore miofasciale ( termine improprio perchè dovrebbe essere definito DOLORE MIOGENO) è quella algia prodotta da quelli che nel mondo scientifico conoscono come TRIGGER POINTS.
I TRIGGER POINTS sono responsabili non solo del dolore riferito e non ben definito, ma possono interferire con il SNC ( sistema nervoso centrale ) e con il SNP ( Sistema Nervoso periferico).
Per questa loro peculiarità, da decenni essi sono oggetto di studio da parte di ricercatori di tutto il mondo medico .
Sono sempre maggiori le ricerche e le evidenze scientifiche che testimoniano quanto i trigger points possono alterare il benessere delle persone ed è per questo motivo che sempre più fisioterapisti e medici si avvicinano a questo disturbo e si formano per affrontare meglio questa disfunzione muscolare.
Terminato il percorso di studi in fisioterapia, anche io mi sono innamorato di questa materia, tanto da volerla capire e comprenderla al meglio. Nell'approfondire l'argomento, mi sono accorto che mancavano veri e propri test affidabili, precisi e mancavano anche specifiche differenziazioni tra il dolore nocicettivo del tessuto connettivo, dolore neuropatico del tessuto nervoso e dolore miogeno del tessuto muscolare.
Ora veniamo a come è nato il METODO TICCHI.
L'assenza di queste informazioni mi ha stimolato a cercare risposte e test che potessero rendere i miei trattamenti ancor più performanti , precisi ed efficaci.
In tutti questi anni di studio e ricerca ho trovato moltissime risposte ed ho realizzato una metodica valutativa mirata al riconoscimento del dolore miogeno ( trigger points), al riconoscimento degli altri tessuti in sofferenza alla ricerca di nuovi test valutativi in grado di indirizzarmi subito all' individuazione della causa e della ricerca delle migliori terapie fisioterapiche.
Da tutte queste integrazioni, aggiornamenti e nuovi concetti su come affrontare il dolore , è nato quello che oggi tutti conoscono con il nome METODO TICCHI e che viene consigliato soprattutto da coloro che hanno frequentato questo corso.
Il METODO TICCHI ha la peculiarità di essere in grado di differenziare immediatamente la sintomatologia miogena da quella nocicettiva come l’infiammazione .
E' importante sottolineare questo aspetto, perchè un dolore riferito come quello di un trigger point attivo è spesso confuso con uno di origine infiammatoria o radicolare e quando ciò accade, le terapie risultano essere inefficaci e non risolutive.
Il METODO TICCHI si contraddistingue perchè riesce a riconoscere , identificare e risolvere il dolore miogeno anche in presenza di ernie, lesioni tendine, artrosi, infiammazioni.
Un dolore miogeno o nocicettivo può essere risolto in moltissimi modi differenti sia con terapie fisioterapiche che farmacologiche, ma se vi è una cattiva interpretazione dei sintomi è facile cadere nell’errore diagnostico o valutativo che porta alla prescrizione di terapie fisioterapiche, farmacologiche o chirurgiche non idonee.
Il segreto del METODO TICCHI non sta nei mezzi utilizzati, ma nella modalità valutativa ( o diagnostica per i medici), quindi nella possibilità di identificare subito le cause ed il tessuto responsabile , così da mettere l'operatore sanitario nelle condizioni utilizzare terapie più idonee .
Ricordi la domanda che ti ho fatto all'inizio?
"Quante volte avete riscontrato che un dolore cronico fosse stato diagnosticato come un sintomo generato da trigger points?"
Se non lo hanno fatto , fatevi vedere anche da un medico o un fisioterapista che utilizza il METODO TICCHI , non si può escludere che la vostra sofferenza possa essere causata da un dolore miogeno come quello dei trigger points attivi.